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INVESTIMENTI | Temi di Investimento settembre 2021

16 settembre 2021


Ascolta il podcast di Manuela Maccia

La crescita, non più l'inflazione, è ora la vera preoccupazione

Da luglio, la reazione dei mercati obbligazionari agli elevati tassi di inflazione USA di oltre il 5% è stata sconcertante. Invece di assistere a un aumento dei rendimenti obbligazionari, come normalmente ci si aspetterebbe (poiché le obbligazioni riflettono una maggiore inflazione attesa in futuro), i rendimenti obbligazionari a lungo termine sono scesi dai loro massimi di fine marzo. I rendimenti del Tesoro USA a 10 anni sono scesi all’1,3% (a fine agosto), in calo dello 0,4% rispetto all’1,7% di marzo. Allo stesso modo, i rendimenti dei Bund tedeschi a 0 anni hanno perso lo 0,3% rispetto al loro recente picco.

Segnali prudenti del mercato obbligazionario

Cosa ci dicono i mercati obbligazionari? Stanno suggerendo che la crescita futura, non l'inflazione, è ora la principale preoccupazione dei mercati finanziari. Ciò può sembrare strano vista la forte ripresa economica evidente su entrambe le sponde dell'Atlantico.

Effetti in attenuazione degli stimoli legati alla pandemia

Si tenga a mente che questa ripresa è stata alimentata da uno straordinario aiuto consistente da parte delle banche centrali europee e statunitensi (tassi di interesse pari a zero, programmi di acquisto di obbligazioni) e dei governi (sostegno alla disoccupazione, "elicopter money", spesa per investimenti infrastrutturali). Questa spinta economica è stata una risposta ai lockdown indotti dalla pandemia e quindi in gran parte sono stati una tantum in un contesto ordinario.

Ci aspetta una crescita più debole?

Man mano che torniamo progressivamente a qualcosa che assomiglia a un'attività economica più normale, a un post-lockdown (soggetto a ricadute legate a eventuali nuove varianti di COVID-19), l'impatto di questo straordinario stimolo economico svanirà. I mercati obbligazionari ci dicono oggi che c'è un rischio sostanziale di una crescita economica inferiore, post-stimolo.

Rischio di inasprimento prematuro della politica monetaria

I mercati sono preoccupati del rischio di un errore di politica monetaria da parte della Federal Reserve. Si teme che la Fed reagirà a questi tassi di inflazione più elevati restringendo troppo presto la politica monetaria, in un momento in cui la crescita sta già rallentando. Nei cicli passati, il principale fattore scatenante della recessione economica è stato l'aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali in risposta alle crescenti pressioni inflazionistiche. Ricordiamo che la sensibilità dell'economia globale ai tassi di interesse è oggi molto più alta che in passato, dati i livelli di debito molto elevati. Un modesto inasprimento della politica della Fed potrebbe avere un forte impatto sugli Stati Uniti e sull'economia globale.

Boom degli investimenti?

L'aumento degli investimenti governativi e societari è un nuovo trend che riteniamo sarà persistente, dopo un decennio di bassi investimenti sulla scia della Grande crisi finanziaria. I cambiamenti strutturali della domanda e dei consumi post-lockdown e il basso costo di finanziamento del debito stanno stimolando gli investimenti delle imprese. Le aziende stanno investendo per la crescita, al fine di tagliare i costi e generare guadagni di produttività duraturi, mentre i governi stanno investendo sia per sostenere l'occupazione, sia per migliorare le principali infrastrutture di trasporto, edilizia e telecomunicazione.

Focus sui real asset come fonte di rendimento e diversificazione

In un mondo in cui la liquidità, i mercati delle obbligazioni sovrane e del credito societario offrono agli investitori rendimenti storicamente bassi (o addirittura negativi), suggeriamo una maggiore esposizione agli attivi reali con rendimenti positivi tenuto conto dell'inflazione. Rileviamo benefici interessanti in termini di rendimento e diversificazione dall'esposizione alle infrastrutture, al settore immobiliare e alle materie prime. I fondi pensione e assicurativi stanno incontrando sempre maggiori difficoltà nel raggiungere gli obiettivi di rendimento attesi futuri, date le loro ponderazioni storicamente concentrate sulle obbligazioni e sul credito. Prevediamo che questi investitori istituzionali intensifichino in futuro la loro esposizione a queste classi di attività reali, cercando di bilanciare le loro passività a lungo termine con queste attività a lungo termine con l’obiettivo di offrire rendimenti futuri molto più elevati rispetto al reddito fisso.

Rifocalizzazione su salute e medtech

Oggi il settore sanitario beneficia di una ripresa degli investimenti e di tecnologie rivoluzionarie emergenti. La sfida? Migliorare gli anni di vita sani, controllando al contempo la spirale dei costi. Le aziende sanitarie identificano meglio i trattamenti da applicare attraverso tecniche diagnostiche più accurate, individuando tempestivamente i problemi sanitari con un'attenzione al benessere e alla prevenzione, e promuovendo l'uso della telemedicina per una assistenza sanitaria più rapida ed efficace. L’accelerazione delle approvazioni di nuovi farmaci (soprattutto per le condizioni psichiatriche e legate all'età, ad esempio Alzheimer/demenza senile e depressione clinica) sta incentivando le attività delle aziende farmaceutiche e biotecnologiche, spingendo così la crescita futura dei profitti.

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