I costi energetici rallentano la crescita, raffreddando la domanda dei consumatori: in Europa, gli elevati costi energetici stanno impattando i consumi e la crescita. Un'inflazione più bassa in futuro, elevati livelli di occupazione e solide condizioni finanziarie delle famiglie e delle imprese potrebbero ancora sostenere una crescita positiva negli Stati Uniti e in Europa.
L'inflazione ha (probabilmente) raggiunto il punto di massimo: l'inflazione rimane elevata, ma a breve potrebbe iniziare a diminuire. La domanda da parte dei consumatori sta già rallentando rapidamente e i costi energetici si stanno riducendo. I timori legati all'inflazione si stanno trasformando in timori per la crescita. Un consumo più basso potrebbe aiutare a rallentare l'inflazione dei prezzi dei beni entro la fine dell'anno.
Le obbligazioni diventano interessanti: il sell-off da record dei Treasury statunitensi sta fornendo un punto di ingresso interessante per gli investitori contrarian. Le obbligazioni societarie investment grade statunitensi a 1-5 anni sembrano interessanti con un rendimento medio del 3,5%. Alziamo il giudizio sulle obbligazioni governative tedesche a breve termine a neutrale.
Ancora neutrali sulle azioni: ma il sentiment degli investitori è a livelli molto bassi e ciò porta a pensare che la ripresa del mercato azionario potrebbe verificarsi nei prossimi 6-12 mesi. Il contesto potrebbe essere più favorevole per gli investimenti azionari se l'inflazione scendesse e i rendimenti delle obbligazioni di lungo
periodo iniziassero a stabilizzarsi/diminuire.
La forte crescita del rame e del gas naturale evidenziano il superciclo delle materie prime: non ci aspettiamo un aumento degli investimenti volti ad aumentare l'offerta a lungo termine di petrolio e gas, metalli per batterie e prodotti alimentari. Rimaniamo sostenitori di un superciclo delle materie prime, dopo il lungo periodo di bassi investimenti nella produzione delle stesse. Rimaniamo costruttivi sulle aziende produttrici di materie prime.